venerdì 9 giugno 2017

Hunger Games: quando il film salva il libro

Sì, sto per dire una cosa assurda, inverosimile, ai limiti del paranormale, ma di Hunger Games ho preferito i film che i libri.

Non fraintendetemi, non è che non mi siano piaciuti i libri ma la trama, diciamocelo, da un enorme senso di già visto: su due piedi mi viene in mente The Divergent Series che ha un'atmosfera similissima così come The Maze Runner.

Parliamo poi dello stile: presente, in prima persona?!? Suzanne Collins ti credevo capace di meglio su! Uno stile di questo tipo è quasi impossibile da usare senza rendere le narrazione lentissima e la caratterizzazione degli altri personaggi quasi nulla (esemplare il caso della morte di Finnick lunga così poco che il 90% dei lettori se ne rende conto troppo tardi).

Ciò mette non poca rabbia perché molti personaggi sono veramente degni di nota ma vengono approfonditi quasi nulla sprecando così un enorme potenziale che Hunger Games ha.

Quando ho visto i film mi sono riappassionata alla storia perché una storia di base non brutta, unita alla bravura degli attori e agli incredibili effetti speciali hanno creato un ottimo prodotto.

Un esempio che mi viene in mente su due piedi è la scena della diga che ha un montaggio eccellente e unendo la canzone "Hanging Tree" e lo sfumare tra il distretto 12 e la diga crea un'atmosfera unica di ansia e adrenalina che spesso il libro non crea.

Sì insomma, non so quanti insulti mi beccherò per questo ma come si dice "de gustibus..". Voi che ne pensate?